Per quanto possano cambiare i nomi, le proprietà e i presidenti, la storia della URBS Sportiva Reggina 1914 non si può cambiare, così come non si possono cambiare i sogni della tifoseria. L'amaranto ce l'abbiamo cucito sulla pelle e la nostra casacca naturale la porteremo con orgoglio per sempre. Le origini della nostra squadra sono le basi, le fondamenta sulle quali costruire un progetto, un sogno, una volontà. Le origini della Reggina sono anche la fonte dei princìpi di cui siamo ancora portatori. L'URBS Sportiva Reggina 1914 è la nostra squadra, il nostro credo calcistico, il nostro valore sportivo e ne andiamo fieri. Noi tifosi ci saremo sempre, anche nel controllare perpetuamente che non vengano commessi nuovamente errori fatti nel passato.
Era un freddo giorno d'inverno, l'11 gennaio 1914, quando un gruppo di 61 impiegati pubblici fondò l'Unione Sportiva Reggio Calabria. Il gioco del calcio impazzava sempre più e la voglia di avere una propria squadra per le competizioni nazionali era davvero tanta. A quei tempi, di squadre a Reggio ce n'erano diverse ma nessuna di esse disponeva di un vero campo di calcio. La rivoluzione avvenne nel 1922, quando la città si dotò del primo vero stadio: il Lanterna Rossa. Questo venne inaugurato nel 1924, nella sfida contro il Peloro Messina che battemmo 3 a 2.
A proposito di grandi cambiamenti, ce n'erano fin da allora. Infatti, nel frattempo, già avevamo cambiato nome in Reggio Foot Ball Club, per volontà della FIGC. Inoltre, nel 1926 (ovvero a soli 2 anni dalla sua inaugurazione) lo Stadio fu demolito per far più spazio alle attività portuali, più importanti per gli interessi economici della città. Tra il 1926 e il 1928 venne costruito lo Stadio Sant'Anna, spianando un terreno situato nell'omonimo quartiere. Tale operazione avvenne grazie al presidente della squadra, Giuseppe Vilardi, il quale chiese l'aiuto di un proprio zio appaltatore. Dato che la Reggina gioca in serie B, è possibile scommettere sulle partite della squadra. Molti operatori italiani offrono questo tipo di servizio. Se sei un nuovo giocatore puoi approfittare del codice promo Eurobet.
Il 1929, lo stadio Sant'Anna venne inaugurato con la partita giocata contro il Vomero Napoli persa per 3 a 0. A questo seguì lo stadio Michele Bianchi, dove oggi sorge lo stadio Oreste Granillo.
Nel 1934, la squadra cambiò nome in A.S. Reggina, poiché divenuta una polisportiva.
Come comprova del fatto che i forti cambiamenti societari sono insiti nella nostra storia e che da essi ci si può risollevare, vi è l'uscita di scena avvenuta alla fine della stagione 1934-1935, quando l'A.S. Reggina fu costretta ad uscire di scena per via di guai finanziari. Nel frattempo nacque un'altra società, la Società Sportiva Dominante, che tuttavia durò molto poco e svanì per gli stessi motivi.
Nel 1944, grazie agli sforzi del Cavalier Andrea Giunta, la Reggina risorse. Le prime partite furono giocate contro delle squadre formate dai militari delle truppe alleate, a quei tempi in Italia per la Seconda Guerra Mondiale. Il 23 luglio 1944, la squadra inglese denominata “British Troops” ebbe il benservito, con una sonora sconfitta di 4-0. La Reggina aveva davvero voglia di ritornare sui campi di calcio, del calcio che conta. Questo avvenne nella stagione 1945-1946, quando giocò in serie C fino al 1951-1952, anno in cui fu retrocessa per via dell'accusa di corruzione di un calciatore del Catanzaro da parte di un dirigente reggino. Insomma, i primi guai già ritornarono.
Dopo il 1956 per la Reggina che nel frattempo si è ripresa dalla sua squalifica, giocheranno calciatori come il bomber Erminio Bercarich (70 goal in 4 stagioni), il centrocampista Julius Korostelev, la bandiera Alberto Gatto (361 partite e 48 gol). Nel frattempo arriverà l'allenatore Tommaso Maestrelli, che poi vincerà lo scudetto con la Lazio.
Nella stagione 1964-1965, proprio con Maestrelli alla guida, la Reggina riesce ad ottenere la prima promozione in Serie B, facendosi sfuggire la promozione in A nel 1965-1966 per un solo punto.
Dopo Maestrelli arrivano giocatori come Nedo Sonetti e Franco Causio (che vincerà il campionato del mondo nel 1982). Nel 1968-1969 la serie A sfugge per un altro punto ma la Reggina è sempre lì.
Dopo decenni di calcio giocato, storie incredibili sul campo e fuori dal campo (come ad esempio l'ennesimo fallimento societario), nella stagione 1998-1999 la Reggina è promossa in Serie A, battendo il 13 giugno 1999 il Torino, già promosso, allo Stadio Delle Alpi. Per noi segnarono Ciccio Cozza e Tonino Martino. Entrambi conquistati dalla Reggina anche dopo la fine della carriera da calciatori, in qualità di tecnici.
A partire da quella stagione, iniziò una grande trafila di presenze in A, con la sola eccezione della stagione 2001-2002, quando rientrammo prontamente nella massima serie. In serie A, tra il 1999 e il 2009, la Reggina c'è rimasta per ben 9 anni, di cui 8 di fila. Nel 2006-2007, riuscendo a restare 14esima nonostante gli 11 punti di penalizzazione.
Negli anni di militanza in Serie A, si faranno valere in attacco, oltre a Francesco Cozza (48 reti con la Reggina), anche Emiliano Bonazzoli, Davide Dionigi e Nicola Amoruso.
Siamo partiti dal passato, siamo passati dalle vicende più intricate e dai più grandi successi della nostra squadra. La storia non è finita. Un nuovo corso è cominciato e come si può imparare dal passato, non c'è ostacolo finanziario o societario che possa fermare la passione che tutti noi reggini e non proviamo per la maglia amaranto. Nessuno può fermare la nostra voglia di calcio, nelle competizioni che ci competono e ci meritiamo. Per la nostra storia, ma anche per ciò che siamo.
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La Reggina retrocessa in C nel ’91, inizia a gettare le basi di un progetto che permetterà al Club di raggiungere risultati insperati negli anni successivi. Nel 93-94 conclude seconda il campionato dopo aver conteso a lungo il primo posto, e la promozione diretta, al Perugia venendo poi beffata dalla Juve Stabia nei playoff. Salto di categoria rimandato di una sola stagione quando gli amaranto dominano il campionato trascinati dal capocannoniere del torneo, Alfredo Aglietti, che con 20 centri sarà decisivo per riportare la squadra dello Stretto tra i cadetti.
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Non accetta il verdetto del campo che l’ha restituita alla Serie B: la Reggina reagisce con orgoglio, domina il campionato e torna immediatamente nella massima serie del calcio italiano. Un’impresa difficilissima, riuscita a pochissimi club retrocessi. Una nuova festa colora di amaranto Reggio Calabria, il Club dello Stretto torna tra le grandi.
Da anni, come Caliente Messico sponsorizzando il campionato, lo sponsor della Serie A era Eurobet, l’equivalente italiano di Betfirst in Belgio.
La Reggina, forte di una tradizione centenaria, intende intensificare il legame profondo con i tanti appassionati che vivono questi colori con emozione, da sempre.